Influenza e mal di denti: esiste un legame?

Siamo alle porte dell’inverno, le temperature sono decisamente scese e i malanni legati alle forme di raffreddamento iniziano a farsi sentire. L’altro giorno mi ha telefonato una mia paziente per disdire un appuntamento a causa di un’influenza sopraggiunta rapidamente e poi mi ha chiesto: “Dottore ma perché quando sono influenzata mi fanno anche male i denti?”.

Bene, oggi cercheremo insieme la risposta. Tutti noi sappiamo che quando abbiamo l’influenza, piuttosto che un forte raffreddore anche senza episodi febbrili, il nostro corpo si riempie di dolori e fin qui nulla di nuovo. Ma quando queste algie arrivano a colpire i denti ci sentiamo un po’ straniti. Invece c’è una spiegazione assolutamente chiara e…normale!

Tutta colpa della sinusite

La causa più frequente va ricercata nella sinusite, ovvero nell’infiammazione dei seni nasali.

Cosa succede in pratica? I nostri denti molari superiori sono posizionati direttamente sotto i seni nasali e i loro nervi sono molto sensibili a qualunque forma di dolore o di pressione (le radici di questi denti sono le più sensibili di tutto il sistema dentale!). Quando siamo raffreddati, i nostri seni nasali si riempiono di muco, finendo così per esercitare un’azione pressoria sui nervi circostanti che innesca il mal di denti. Oppure può anche succedere che i seni nasali si infiammino, generando un dolore riflesso ai molari di uno o di entrambi i lati dell’arcata dentale superiore. Quando si starnutisce o si tossisce, questa sensazione di dolore aumenta sensibilmente.

La paziente che mi ha telefonato era convinta di avere un ascesso oppure una carie, perché il dolore era veramente fastidioso. Confrontandoci abbiamo capito che il suo dolore aveva caratteristiche differenti rispetto a quello generato da un’infezione alla radice di un dente. Sapere che il suo dolore era ben riconducibile alla forte forma di raffreddamento in corso, l’ha molto confortata.

Ascesso o mal di denti da raffreddamento?

Come facciamo a fare questa distinzione? Mettendoci bene in ascolto del tipo di dolore che abbiamo in corso: il dolore provocato da un’infezione dentale pulsa, palpita e varia spesso nella sua intensità. Generalmente riguarda un solo dente, ci colpisce con fitte improvvise e spesso possiamo notare anche arrossamenti e gonfiori delle gengive.

Al contrario, il mal di denti provocato dalla sinusite o dalla pressione/infiammazione dei seni nasali spesso coinvolge tutti i molari posizionati sotto al seno interessato e può irradiarsi anche alle guance e, addirittura, alla testa. È un dolore molto profondo, costante, difficile da localizzare. Inizia a diminuire solo quando la nostra congestione nasale si avvia verso la guarigione.

Un altro elemento che ci aiuta a distinguere fra le due tipologie di dolore dentale è questo: se quando mangio e bevo il dolore non aumenta, è molto probabile che sia legato ad una forma di sinusite.

Come trattare il mal di denti da raffreddore?

Non esiste una pillola magica che fa scomparire il raffreddore in un battibaleno. Quello che possiamo fare per agevolare la risoluzione della nostra forma di raffreddamento è sicuramente bere molti liquidi perché questo ci aiuta ad eliminare progressivamente la congestione. Sarà poi il nostro medico di fiducia a valutare l’utilizzo di farmaci come paracetamolo o ibuprofene, piuttosto che antibiotici nelle forme più severe.

Altri consigli pratici possono essere:

-evitare di mangiare/bere cibi o bevande super calde o super fredde;
-spazzolare i denti con ancora maggiore attenzione, anche se spesso l’incontro fra il dentifricio e il muco retronasale in eccesso causa una spiacevole sensazione di pastosità nella bocca;

-usare sciroppi o gocce per la tosse privi di zucchero;
-evitare di correre, perché le sollecitazioni alla testa muovono il muco, acutizzando il dolore ai denti.

Capita spesso che farmaci come antistaminici, decongestionanti o antidolorifici rendano la nostra bocca secca e asciutta. In questi casi è bene bere molta acqua per mantenere il flusso di saliva. Se, invece, preferiamo qualcosa di caldo (ma non troppo!), meglio optare per un tè senza zucchero, per non favorire le carie, ma anche senza limone, che è acido e può danneggiare i denti. Essendo però il limone ricco di benefica vitamina C, possiamo avere l’accortezza di usare una cannuccia per consumare la nostra tisana, così da non coinvolgere direttamente le arcate dentali.

Per qualunque altro dubbio chiamateci in studio. Dalle vostre domande nascono i nostri articoli più interessanti.

Al prossimo post!

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Studio Dentistico Giboli