Quali sono le più comuni infezioni che possono far fallire un impianto dentale? E come affrontarle?

Le malattie perimplantari sono patologie infiammatorie che colpiscono i tessuti intorno agli impianti dentali. Sono un problema crescente nella pratica di noi odontoiatri, a causa dell’aumento del numero di impianti dentali che inseriamo ogni anno.

Pensate che le due malattie infiammatorie più diffuse, la mucosite e la perimplantite (vi ho già fatto uno spoiler!), colpiscono, rispettivamente, il 50% e il 15% degli impianti, rischiando di farli saltare.

Ecco perché comprendere le cause, le manifestazioni cliniche e le strategie per gestire al meglio queste condizioni fa parte dei doveri di ogni buon dentista che desidera prevenire complicazioni e garantire la longevità degli impianti.


Breve elenco delle principali tipologie di malattie perimplantari

Le malattie perimplantari si dividono principalmente in due categorie: mucosite perimplantare e peri-implantite.

1.Mucosite perimplantare: è una condizione infiammatoria reversibile che coinvolge solo i tessuti molli intorno all’impianto, simile alla gengivite nei denti naturali. Come fare a riconoscerla? I segni clinici a cui prestare attenzione sono arrossamento, gonfiore e sanguinamento, senza però che si verifichi alcuna perdita ossea. È causata principalmente dall’accumulo di placca batterica.

2.Peri-implantite: è una condizione più grave che, oltre ai tessuti molli, coinvolge anche la perdita dell’osso di supporto intorno all’impianto. I sintomi includono sanguinamento e/o suppurazione, recessione gengivale, mobilità dell’impianto e dolore. La peri-implantite è progressiva e può portare alla perdita dell’impianto, se non trattata tempestivamente.

Quali sono le cause delle malattie perimplantari?

Le cause delle malattie perimplantari sono multifattoriali e includono:

  • Igiene orale inadeguata: l’accumulo di placca batterica è il principale fattore scatenante. Una scarsa igiene orale facilita la colonizzazione di batteri patogeni che causano infiammazione.
  • Fattori sistemici: malattie sistemiche come il diabete, l’osteoporosi e patologie autoimmuni possono aumentare il rischio di infiammazione perimplantare.
  • Fattori genetici: alcuni individui possono essere geneticamente predisposti a rispondere in modo più infiammatorio agli impianti.
  • Fumo: il tabacco compromette la guarigione dei tessuti e riduce l’apporto sanguigno, aumentando il rischio di infezioni.
  • Fattori meccanici: una cattiva progettazione o posizionamento dell’impianto, sovraccarichi occlusali e protesi mal adattate possono causare stress sui tessuti perimplantari.

Strategie per prevenire le malattie perimplantari.

La prevenzione è il pilastro fondamentale nella gestione delle malattie perimplantari. Le strategie preventive includono, al primo posto, un’igiene orale costante e meticolosa. Dopo l’intervento, il dentista deve istruire i suoi pazienti sulle tecniche di spazzolamento adeguate e sull’uso del filo interdentale o di scovolini specifici per impianti. In alcuni casi, potrebbe anche consigliare l’uso di collutori antibatterici. Non devono mai mancare i controlli periodici che permettono di monitorare lo stato dei tessuti perimplantari e di intervenire tempestivamente in caso di segni di infiammazione. All’occorrenza, è bene programmare anche sedute di igiene professionale con strumenti non metallici per tenere ben puliti i denti evitando di danneggiare la superficie dell’impianto. “Last but not least”, come dicono gli inglesi, raccomando sempre di cercare di cogliere questa occasione per smettere di fumare, perché fumo e salute degli impianti sono agli antipodi.

Come si trattano le malattie perimplantari?

Il trattamento delle malattie perimplantari varia in base alla gravità della condizione.

Trattamento della mucosite perimplantare:

in questi casi serve effettuare una pulizia professionale per rimuovere placca e tartaro tramite strumenti ultrasonici e manuali. Poi si applicano antibiotici locali come gel o collutori a base di clorexidina che può aiutare a ridurre la carica batterica. Infine bisogna educare il paziente a mettere in atto tecniche di igiene orale efficace.

Trattamento della peri-implantite:

si parte con una pulizia professionale approfondita per rimuovere la placca, poi si utilizzano antibiotici sistemici o locali per controllare l’infezione batterica. Nei casi più gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto infetto e rigenerare l’osso perduto tramite innesti ossei.

Le malattie perimplantari rappresentano una sfida significativa nella pratica odontoiatrica moderna. Lo vivo anche io nella quotidianità della mia attività clinica. La chiave per affrontare queste patologie risiede nella prevenzione tramite una buona igiene orale, nei controlli regolari e in una gestione tempestiva e appropriata delle infiammazioni perimplantari per fermare la progressione della malattia e garantire la longevità degli impianti dentali.

La collaborazione tra dentista e paziente è essenziale per mantenere la salute degli impianti e assicurare un sorriso sano e duraturo.

Studio Dentistico Giboli