Bruxismo notturno: come accorgerti se digrigni i denti.

C’è una cosa che mette d’accordo tutte le persone che digrignano, serrano, battono, stringono o strofinano i denti di notte: nessuno si accorge di farlo. È un’abitudine che le persone hanno inconsapevolmente e che, spesso, portano avanti per mesi, a volte anche per anni. Poi capita di iniziare ad avvertire dolori alla mandibola, mal di testa strani, stanchezza, difficoltà di concentrazione o affaticamento ai muscoli della mascella e le antenne si alzano.

Sì perché il bruxismo può impattare su molti parti del nostro organismo, oltre che, naturalmente, rovinare l’estetica dei denti consumati e danneggiati dal continuo strofinio.

I due tipi di bruxismo.

Partiamo da una premessa fondamentale: esistono due tipi di bruxismo, diurno e notturno. Sembrerà banale ma digrignare i denti di giorno non equivale a farlo di notte, lo affermano le ricerche scientifiche più recenti. Secondo questi studi, infatti, si tratta di due problemi diversi, con caratteristiche diverse.

Il bruxismo notturno di cui parliamo in questo articolo, è un’attività dei muscoli masticatori che si manifesta durante il sonno e che può essere di tipo ritmico (fasico) o non ritmico (tonico). Questo ci dice che soffrire di buxismo non vuol dire solo digrignare i denti, ma anche stringerli o serrarli, senza muoverli in alcun modo.

Nei soggetti sani il bruxismo non va classificato come un disturbo, ma come un “comportamento” che, col passare del tempo, può mettere a rischio la salute dei denti e del sistema masticatorio.

Ecco perché è importante individuare il bruxismo il prima possibile e, per farlo, ci sono 3 suggerimenti che ci possono aiutare a capire se siamo “digrignatori seriali”.

1.Chiedi a chi dorme con te.

C’è una domanda semplice da fare a chi condivide il letto con noi: “Hai mai sentito rumori di denti che strofinano o battono quando io dormo?”.

La risposta ci aiuterà a portare a casa un’informazione interessante, anche se potrebbe succedere che il partner dorme e non sente nulla, oppure che noi stringiamo la bocca senza strofinare i denti e, quindi, non produciamo alcun rumore.

Però provarci non costa nulla e anche la maggior parte delle linee guida scientifiche

consigliano di fare questa domanda.

2.Pensa se hai questi sintomi.

Spesso un’attività più o meno intensa della muscolatura masticatoria durante la notte porta con sé dei sintomi che possono manifestarsi durante il giorno.

Studi scientifici recenti hanno stabilito che il bruxismo notturno genera 9 sintomi fisici frequenti:

  1. Dolore alla mandibola
  2. Blocco della mandibola con difficoltà ad aprire la bocca
  3. Orecchio tappato o acufeni
  4. Dolori alla cervicale
  5. Mal di testa mattutino, soprattutto sulle tempie
  6. Ipersensibilità ai denti
  7. Sensazione di pressione ai denti o di denti che si muovono
  8. Stanchezza mattutina della muscolatura masticatoria
  9. Sensazione di non aver riposato bene durante la notte

Presenti uno, tre o più sintomi? In forma lieve, moderata oppure severa? Ognuno di noi è diverso, ma questo elenco è davvero utile per capirci di più.

3.Osserva la tua bocca.

Lingua, denti e muscolatura masticatoria possono dirci molto in merito alla nostra attitudine a digrignare i denti nel sonno. Se notiamo abrasioni sui denti, tagli o indentature sulla lingua ed un aumento della dimensione dei muscoli della masticazione (ipertrofia) possiamo considerarci dei buoni indagatori.

Se non ci fidiamo del nostro occhio, è sempre buona regola sottoporsi ad una visita gnatologica che prende in considerazione anche questa molteplicità di aspetti.

Questi 3 consigli possono aiutare a “farti un’idea” di quanto sia concreta la possibilità di soffrire di bruxismo notturno. Lo step successivo è parlarne con il tuo dentista di fiducia e programmare una visita gnatologica più approfondita per poter ricevere una vera e propria diagnosi. Solo così potrai impostare la terapia più adatta per prenderti cura del tuo sorriso.

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Studio Dentistico Giboli