Curare la bocca fa bene anche al cuore. Ecco perché.

Chi mi segue sa che, nella mia visione olistica dell’odontoiatria, il benessere della bocca ha legami con tutto l’organismo. Curare l’igiene orale non fa bene solo al nostro sorriso ma alla nostra salute generale.

Le ultime ricerche relative all’impatto della cura delle gengive sulla pressione arteriosa rappresentano una nuova conferma di questa visione. Infatti è emerso che la cura parodontale contribuisce a tenere sotto controllo l’ipertensione, con un’efficacia maggiore rispetto alla classica “dieta povera di sale” che viene normalmente prescritta a chi soffre di pressione alta.

La dieta iposodica resta comunque fondamentale, così come la terapia farmacologica, ma curando le nostre gengive possiamo fare molto.

Parodontite e ipertensione, quali legami.

Un report recente pubblicato dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia e dalla Società Italiana di Ipertensione Arteriosa, ha rivelato che la parodontite porta con sé un rischio più elevato di avere la pressione alta. Il motivo è il seguente: la parodontite rende il tessuto endoteliale che riveste le arterie meno elastico e, quindi, meno capace di adattarsi quando il cuore pompa, con un conseguente aumento della pressione arteriosa.

I numeri di queste patologie sono molto importanti: di ipertensione soffrono oltre 20 milioni di persone in Italia (dal 30 al 45% della popolazione adulta) ed è tra le cause principali di mortalità per infarto e ictus; la parodontite colpisce più di trenta milioni di persone nel nostro Paese (il 50% della popolazione) e si associa ad un rischio più elevato di soffrire di pressione alta. Nei casi di parodontite grave, poi, il rischio può addirittura raddoppiare.

Come curare le gengive per abbassare la pressione?

È stato fatto uno studio davvero interessante su 100 pazienti ipertesi e con malattia parodontale: metà hanno subito una profonda igiene sopra e sottogengivale (pulizia delle tasche gengivali e igiene orale professionale) che ha portato ad una riduzione del sanguinamento gengivale del 30%, l’altra metà è stata sottoposta a una semplice pulizia superficiale. Dopo due mesi, nel gruppo test di igiene sopra e sotto gengivale, il trattamento paradontale ha determinato un beneficio di 11 punti in meno della pressione arteriosa, con un’efficacia maggiore del doppio della dieta iposodica.


Quali sono i fattori di rischio e quali le raccomandazioni?

Ipertensione e parodontite condividono molti fattori di rischio: fumo, obesità, diabete e sedentarietà. Ma c’è anche una base genetica comune, perché dietro ad entrambe le patologie c’è una condizione cronica infiammatoria.

La raccomandazione per i professionisti della salute è quella di effettuare uno screening incrociato: il dentista può aiutare a identificare fra i suoi pazienti con infiammazione gengivale quelli che hanno un rischio più alto di sviluppare forme di ipertensione, invitandoli a rivolgersi allo specialista; allo stesso tempo, il cardiologo, grazie ad una serie di domande sullo stato di salute orale, può cogliere dei segnali-spia per un potenziale rischio di parodontite.

La raccomandazione per i pazienti è quella di curare al meglio la salute delle gengive, sia attraverso un’igiene orale “casalinga” costante e adeguata (almeno 2 minuti di spazzolamento 3 volte al giorno), sia attraverso sedute di igiene orale nello studio dentistico programmate 2 volte l’anno e senza mai dimenticare di farsi visitare quando si avvertono fastidi e sanguinamenti che persistono.

Al prossimo post!

Studio Dentistico Giboli