Dieta vegetariana/vegana e salute orale: pollice in su o in giù?
Sono sempre di più le persone che scelgono di diventare vegetariane o vegane, gli scaffali dei supermercati sono ormai pieni di prodotti dedicati al pubblico vegan e la stessa cosa vale per i menù dei ristoranti. Quello che vorrei fare con voi in questo post è cercare di mettere a fuoco in modo sintetico le conseguenze che questo tipo di scelta alimentare può esercitare sulla salute del nostro cavo orale.
Vegetariani o vegani?
Innanzitutto è bene chiarire questa differenza: vegetariano è chi elimina dalla propria alimentazione la carne di tutti gli animali (di terra, di aria e d’acqua), senza però rinunciare a prodotti di derivazione animale come latte e uova; vegano è chi esclude tutti gli alimenti di origine animale, assumendo solo cibi di origine vegetale.
Due curiosità: il termine “vegetariano” non esisteva prima dell’ottocento. A quel tempo si parlava di regimi alimentari “pitagorici” in onore del pioniere di questo tipo di alimentazione in occidente, il matematico Pitagora. La parola “vegano”, invece, è stata coniata per la prima volta nel 1944 da un certo Donald Watson mantenendo solo gli estremi della parola inglese “vegetarian”.
I rischi maggiori.
I regimi alimentari vegetariani e vegani, ma soprattutto questi ultimi, espongono il cavo orale a due rischi principali: carie ed erosione dentale. Questa tendenza può essere spiegata considerando questi fattori:
1.la frutta e la verdura, mangiate in abbondanti quantità, sono ricche di zuccheri che, notoriamente, sono sostanze che facilitano l’insorgenza della carie;
2.dato che frutta e verdura hanno una bassa densità calorica, le persone sono portate a mangiare più spesso, esponendo più frequentemente i denti al contatto con gli zuccheri;
3.i denti sono anche più esposti all’acidità perché si tende a mangiare molti cibi acidi come limoni, arance, ananas, pomodori o, anche, le verdure arrostite;
4.l’eliminazione di tutti i prodotti di derivazione animale, latticini compresi, causa un deficit di calcio e vitamine B, D e B12, sostanze importantissime per il benessere e la “robustezza” di denti e gengive.
Ma non è finita qui: alcuni studi condotti in Cina e dall’Università del Michigan hanno mostrato l’efficacia dell’Arginina (L-arginina), un amminoacido contenuto nella carne, nel pollame, nel pesce e nei latticini, nel contrastare la placca e, di conseguenza, la formazione di carie. Cosa fare allora?
No al fai da te.
Decidere per questioni di palato o di etica di abbracciare un’alimentazione vegetariana o vegana va bene ma, dal momento in cui si rinuncia, in parte o totalmente, all’assunzione di cibi animali, bisogna essere consapevoli che è necessario integrare gli elementi nutritivi persi. Questo può essere fatto bilanciando con attenzione la dieta e integrando quello che non può essere sostituito. Solo un medico che conosce la situazione di salute generale del nostro corpo e la presenza di eventuali patologie può consigliare i giusti integratori e la corretta posologia di assunzione, così da evitare il rischio di incorrere in carenze che potrebbero riflettersi anche, ma non solo, sul benessere dei nostri denti.
Ho visto molti casi di autogestione alimentare andare incontro ad errori importanti che hanno causato disagi o squilibri poi difficili da recuperare.
Massima attenzione all’igiene orale.
Per tutti i motivi già spiegati, vegetariani e vegani devono fare ancora più attenzione all’igiene orale quotidiana, lavando accuratamente i denti ad ogni pasto.
Ai primi segni di peggioramento dello stato di salute del cavo orale, si potrebbe ricorrere temporaneamente all’utilizzo di un dentifricio o di un collutorio al fluoro per rinforzare lo smalto e cercare di impedire lo sviluppo di una patologia più seria (carie o erosione dentale). La visita dal dentista, però resta il vero punto di riferimento per un’efficace valutazione dello stato generale della nostra bocca, denti e gengive comprese.
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