Malattie degenerative del cavo orale: il ruolo della prevenzione.
Oggi parliamo di un tema difficile ma necessario, quello delle malattie degenerative del cavo orale. Mi riferisco alle lesioni precancerose ed alle forme di cancro del cavo orale che colpisce le cellule di rivestimento della bocca, coinvolgendo soprattutto la lingua, le guance, il cosiddetto pavimento della bocca e la gola.
Numeri e dati
Il tumore del cavo orale è una patologia poco conosciuta anche se in Italia rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna, con un’incidenza complessiva e un tasso di mortalità in aumento. Nel nostro paese si registrano, infatti, ogni anno oltre 8.000 nuovi casi con una mortalità, a 5 anni dalla diagnosi, di oltre il 39%.
Numeri preoccupanti che trovano un respiro di sollievo se si pensa, però, che quando questo carcinoma viene scoperto e curato nella sua fase iniziale, si ottiene una guarigione che va dal 75% al 100% dei casi, con interventi terapeutici poco invasivi.
Come si presenta il tumore del cavo orale?
Nella fase iniziale il tumore orale si presenta frequentemente sotto forma di macchie o placche bianche o rosse, oppure di piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Si tratta di “lesioni precancerose” che vengono spesso scambiate dai pazienti per infiammazioni e quindi sottovalutate e mal curate. Spesso queste anomalie sono silenti, nel senso che non generano sintomi come dolore, bruciore, fastidio o altro. Ecco che allora il paziente ricorre a colluttori, soluzioni per sciacqui o antinfiammatori locali ma le formazioni non guariscono.
In altre parole potremmo dire che le lesioni precancerose sono aree localizzate della mucosa orale che hanno subito alterazioni macro e microscopiche dei tessuti che, rispetto a quelli sani, presentano una maggiore probabilità di insorgenza di neoplasie.
Come si evolvono le lesioni precancerose?
L’evoluzione di queste lesioni è diversa in base alla tipologia e può avere modalità e tempi completamente differenti. Esistono lesioni precancerose a basso, medio ed alto rischio di degenerazione maligna. In alcuni casi le lesioni restano nel cavo orale silenti per anni, senza subire particolari variazioni e mantenendo la loro forma benigna. In altri casi possono degenerare in lesioni maligne ma non c’è ancora chiarezza sui meccanismi che conducono a questa trasformazione negativa. Quello che è certo è che, nella maggior parte dei casi, il cancro si sviluppa su lesioni preesistenti e raramente su aree della bocca non soggette a modificazioni tissutali.
Cosa fare in caso di dubbio.
Se osservando la nostra bocca allo specchio notiamo una macchia, placche o un’ulcera che non scompare spontaneamente dopo 15 giorni, dobbiamo effettuare una visita dal nostro dentista di fiducia che, verificata con cura la situazione, ci indirizzerà verso una valutazione specialistica effettuata da centri che si occupano specificamente di patologie tumorali del cavo orale.
Bisogna intercettare e curare queste lesioni prima che esse causino l’insorgenza del cancro nella cavità orale. In particolare, il carcinoma esordisce sotto forma di lesione superficiale che, in brevissimo tempo, si ulcera fino ad infiltrare le strutture sottostanti. Essere tempestivi è quindi fondamentale.
L’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce
L’arma più potente a disposizione della medicina di oggi resta la diagnosi precoce. Ecco perché non mi stancherò mai di ricordarvi l’importanza del controllo semestrale: nel nostro studio non effettuiamo “solo” l’igiene orale ma una valutazione più accurata, soprattutto per i pazienti portatori di fattori di rischio (fumo, alcol, familiarità, scarsa igiene orale, patologie particolari….) .
Ci tengo anche a sottolineare che questo tipo di visita non è assolutamente invasiva: l’occhio esperto del medico odontoiatra sa ispezionare in modo attento e scrupoloso tutte le zone, rilevando così la presenza di eventuali lesioni sospette.
Concludo ricordandovi che ognuno di noi può fare molto per preservare la propria salute orale: non fumare e limitare il consumo di alcol sono gesti di prevenzione fondamentali, considerato che nel 75% dei casi questa forma di carcinoma è legato all’abuso di queste sostanze.
Buona prevenzione a tutti.
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