Radiografia ai denti: arriva la Tac Cone Beam.
Nel mondo dell’odontoiatria anche le tecniche diagnostiche fanno continui passi in avanti. Nel mio studio ho scelto di introdurre apparecchiature evolute per massimizzare la qualità del servizio offerto ai clienti, come l’ortopantomografo con braccio cefalometrico, l’apparecchiatura radiografica digitale per radiografare singoli denti, le poltrone dotate di telecamera intraorale per documentare ogni fase della terapia. Grazie alla tecnologia computerizzata posso esporre i miei pazienti all’energia radiante 7 volte in meno rispetto alla vecchia tecnica radiografica, con indubbi vantaggi per la sua salute. Oggi abbiamo fatto un altro passo in avanti e vorrei parlarvi di un’indagine di tipo radiologico di ultimissima generazione che arriverà nel nostro studio alla fine di questo mese: la Tac Cone Beam.
Che cos’è la Tac Cone Beam?
La Tac Cone Beam è una radiografia molto sofisticata che permette di visualizzare sezioni del massiccio facciale, generando un’immagine tridimensionale attraverso le emissioni di un fascio radiante a forma conica (e non a ventaglio come nella radiografia tradizionale) che vengono acquisite da un sensore digitale e, successivamente, elaborate da un computer.
Grazie a questa radiografia il dentista può avere a disposizione un’immagine ai raggi X in tre dimensioni della parte di volto che va dagli zigomi alla mandibola, oppure di una parte più specifica.
Quali differenze rispetto alla diagnostica tradizionale?
La differenza rispetto alla tradizionale radiografia panoramica sta proprio in questa dimensionalità: quando parliamo di radiografia panoramica, parliamo di un’immagine in due dimensioni, mentre grazie alla TAC Cone Beam si ottiene un’immagine ai raggi X in 3D. Questa caratteristica permette di poter contare su
L’altro straordinario vantaggio è che rispetto alla tac convenzionale, l’esposizione ai raggi X è ridotta di ben 23 volte.
In più, grazie a questo unico apparecchio per Opt e Tac, potremo gestire la diagnostica sempre più a 360°.
Quando fare una Tac ai denti di questo tipo?
È soprattutto la figura professionale dell’ortodontista ad avere bisogno di questo tipo di diagnosi in diversi casi: quando deve verificare la presenza di denti inclusi o di denti in eccesso, oppure quando deve analizzare il rapporto fra questi denti e le cavità mascellari, le fosse nasali o il nervo alveolare inferiore.
La Tac Cone Beam può rivelarsi utilissima anche nell’ambito dell’endodonzia (leggi questo post se vuoi saperne di più) perché permette di visualizzare e studiare le lesioni del dente generate dal processo carioso, da una frattura o trauma o da un processo infiammatorio, monitorandole prima e dopo il trattamento, e anche di studiare la migliore soluzione nel caso di impianti dentali.
Grazie a questa innovativa immagine 3D, infatti, si può avere una visione estremamente approfondita della conformazione della bocca, utile sia nella fase precedente l’intervento chirurgico, sia dopo l’impianto, per accertare eventuali complicanze o posizionamenti non corretti.
La TAC Cone Beam trova applicazione anche nella valutazione delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM), perché permette di indagarne l’anatomia o la patologia osteo-artritica di riferimento e rivela anche eventuali anomalie ossee del massiccio facciale, come la palatoschisi, o alterazioni ossee di tipo flogistico, neoplastico o traumatico.
Come si svolge la Tac Cone Beam?
Il procedimento è molto semplice:
-non serve alcun tipo di preparazione da parte del paziente (tranne rimuovere eventuali oggetti interferenti come gioielli, piercing o protesi dentali mobili);
-la radiografia dura, generalmente, tra i 12 e i 20 secondi, a seconda delle informazioni da acquisire;
-al paziente viene chiesto di tenere la lingua appoggiata al palato.
Come in ogni forma di radiografia, le donne in stato di gravidanza devono riferire la propria condizione al personale medico.
Vi aspettiamo nel nostro studio!
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